19.11.2009

GINECOLOGIA, IN CALO I PARTI CESAREI, INTENSA L’ATTIVITA’ CHIRURGICA ANTITUMORALE

Nel più complessivo impegno inteso a restituire all’ospedale di Vibo Valentia la credibilità e la fiducia di un tempo che i drammatici casi di Federica Monteleone e Eva Ruscio hanno ridimensionato e messo in cattiva luce, sta giocando un ruolo di non secondaria importanza anche l’evoluzione organizzativa e sanitaria che è in atto da oltre un anno nel delicato settore della Ginecologia e Ostetricia.
L’intensa e qualificata attività dell’unità operativa del “G. Jazzolino” pensa ad andare oltre e viaggia in direzione di obiettivi pronti a rendere competitiva la erogazione di prestazioni che aiutano a capire che è già in corso la messa in opera di una brusca frenata al fenomeno dell’emigrazione dell’ammalato.
Una strategia che il Direttore generale dott. Rubens Curia ed il Direttore sanitario aziendale, dott. Franco Petrolo, stanno mandando avanti nella convinzione che in attesa della realizzazione del nuovo progetto ospedaliero il cammino dello “G. Jazzolino” possa garantire esiti di confortante ripresa. Un obiettivo, che come nel caso di Ginecologia e Ostetricia, spinge il management sanitario a potenziare ulteriormente l’iniziativa affidata ad un medico di collaudata esperienza e forte spinta innovativa. Il dott. Oscar Cervadoro, direttore della struttura complessa, ha, infatti, raccolto lo scorso anno la sfida e incomincia già a raccogliere gli esiti della nuova spinta organizzativa e sanitaria lanciata nel delicato settore.
Nell’impegno a tutto campo dell’Asp emerge un dato che non può non far riflettere e che riguarda l’Unità operativa di Ginecologia e Ostetricia: è salito, infatti, sensibilmente, il numero delle pazienti che ricorrono alle cure della struttura complessa dell’Unità Operativa dell’Asp del presidio ospedaliero vibonese. Non tenendo conto che è in atto una concreta iniziativa sulla più volte sollecitata creazione a Serra San Bruno di un punto nascita.
L’èquipe di Oscar Cervadoro – dicono i dati - si attesta tra le realtà operative più rilevanti della sanità calabrese se si considera che l’Unità è attrezzata ad effettuare ormai, da oltre un anno, tutti i cosiddetti interventi di chirurgia ginecologica “maggiore”. Dei 295 interventi chirurgici eseguiti nel primo semestre del 2009 una buona parte hanno riguardato pazienti affetti da forme di grave patologia ginecologica benigna e in alcune, per la presenza di una patologia tumorale maligna, sono stati eseguiti, come da protocollo, interventi radicali con linfoadenectomia pelvica e lombo aortica.
Gran parte di essi vengono eseguiti, oltre che con le metodiche tradizionali laparotomiche e vaginali, anche e preferibilmente con la tecnica della video laparoscopia operativa, che offre, a parità di risultato, oltre ai vantaggi della mininvasività, un più rapido e meno doloroso recupero post chirurgico.
Ma uno dei motivi che spinge a credere in questa ascesa dell’èquipe ginecologica diretta da Oscar Cervadoro appartiene anche ai dati scaturiti, ad esempio, dai tagli cesarei che da una incidenza circa del 60% del 2008, si è scesi, già nel primo semestre del 2009, a circa il 43%.
In forte calo anche i dati legati al consumo delle sacche per emotrasfusioni a conferma che l’indirizzo, la professionalità ed anche l’umanità di medici ed infermieri aiutano molto a meglio interpretare la sofferenza delle pazienti.
“Il notevole sostegno offerto dal direttore generale Rubens Curia e dal direttore sanitario Franco Petrolo e del Direttore amministrativo Francesco Procopio – spiega Oscar Cervadoro - che riescono ad interpretare l’èquipe dei medici dell’Unità Operativa e del personale tutto”.
Il migliorato tasso di funzionalità dell’U.O. di Ginecologia e Ostetricia viene suffragato anche dall’arrivo di pazienti che non hanno nulla a che vedere con il territorio, e questo forse vuol dire che l’ospedale di Vibo Valentia è ormai avviato al pieno recupero della sua immagine sul piano dell’offerta per la salute pubblica.