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27/07/2024
IN OSPEDALE CHI NON E’ CAPACE DEVE APPENDERE IL CAMICE AL MURO

Vibo Valentia, 13.12.2007

 

IN OSPEDALE CHI NON E’ CAPACE DEVE APPENDERE IL CAMICE AL MURO 

 

Il Commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale, avv. Ottavio Bono, ha ricevuto questa mattina a Palazzo ex Inam, una delegazione degli studenti, formata da Rosanna, Michele, Vito, Marco e  Samuele, che hanno preso parte al corteo di protesta per la morte della studentessa Eva Ruscio e che si è concluso con un sit in davanti agli Uffici direzionale dell’Asp..

Accompagnati dalla prof. Donatella Bruni, insegnante dell’Istituto Magistrale “V. Capialbi”, la scuola frequentata dalla stessa Eva Ruscio, i giovani, nel corso di un sereno e caldo confronto, hanno esposto  al manager aziendale tutte le loro preoccupazioni in ordine alla morte di Eva Ruscio e a quanto accade, a loro parere, nell’ospedale in cui ha trovato la morte la sfortunata giovane di Polia, chiedendo di conoscere quali sono gli interventi che l’Azienda porrà in essere per superare il complessivo stato di difficoltà in cui versa il presidio ospedaliero della città.

Sottolineata la necessità  di esercitare un più approfondito controllo sui servizi e le carenze strutturali e portati a mò di esempio alcuni casi di disagio riscontrati da alcuni pazienti, al Commissario Ottavio Bono è stato rivolto l’ appello a far sì che i cittadini ricorrendo  alle cure dell’ospedale trovino adeguate assistenze e competenze.

“Noi vogliamo – è stato detto in particolare e testualmente  -  che in ospedale le persone valide rimangano ed aiutino la gente a guarire mentre chi non è capace deve appendere il camice al muro.

C’è ancora una famiglia distrutta, una popolazione stravolta per l’accaduto ma nessuna responsabilità viene fuori, neanche dopo l’autopsia.”

Vito, in aggiunta, a quanto detto dai compagni, preme ad evidenziare quanto, del resto, sostenuto nei giorni scorsi dalla madre: “E’ vero – precisa il fratello di Eva – in ospedale non sono tutti incompetenti.

Ci sono operatori sanitari che fanno il loro dovere.

Ecco perché non bisogna chiuderlo.

Però c’ è anche gente che continua a non mettere amore e impegno in una professione che è missione.

Inoltre sarebbe giusto che in aiuto a questa condizione venissero responsabilizzate anche le università”.

L’accorato invito rivolto al Commissario straordinario Ottavio Bono ha trovato una adeguata risposta nelle valutazioni del responsabile aziendale che ha ringraziato gli studenti per il modo con cui hanno rappresentato le loro legittime istanze e per la tranquillità e concretezza assegnata all’incontro.

“Credo vi sarete accorti – ha subito risposto Ottavio Bono – che il Ministero, la Regione Calabria e l’Azienda Sanitaria Provinciale abbiano dato subito corso all’attuazione di una emergenza vera e propria azionando ogni possibile dispositivo che si è tradotto nel varo di una serie di provvedimenti necessari per dare una immediata risposta all’accaduto.

Per quel che riguarda le mie dirette competenze ho attivato tutte le possibili procedure per individuare gli aspetti deboli, peraltro ben denunciati, e quelli meno deboli della struttura ospedaliera, sia in ordine alle carenze professionali che igienico sanitarie.

A partire dalla nomina di una commissione ispettiva, coordinata dal dott. Carlo Taccone, che avrà il compito di di controllo e monitoraggio sull’ospedale e su tutte le prescrizioni adottate per far meglio funzionare la struttura ospedaliera.

E’ stata anche insediata una unità di crisi che osserva quanto accade ed è pronta ad intervenire.

Lo avrete letto sulla stampa ma voglio ancora qui ricordare che la cautelare sospensione del responsabile di Otorino e le contestazioni di altri due sanitari, intervenute prima ancora dell’avviso di garanzia, spiegano con quanto senso di impegno e celerità l’Azienda ha messo in moto il suo meccanismo di ricerca di responsabilità, dando ad essi anche un preminente, chiaro ed inequivocabile significato pedagogico.

Se a questo si aggiunge la delibera con cui viene preso atto delle verifiche effettuate dal Ministero della Salute e dai N.A.S. presso lo stesso ospedale “G. Jazzolino” che evidenziano numerosi aspetti di criticità, in particolare carenze di ordine igienico sanitario, determinando concrete azioni al fine di rimuovere gli inconvenienti riscontrati, si ha il quadro preciso di quanto sia alta la volontà dell’Azienda per  superare lo stato di emergenza intervenuto sui recenti egravi episodi di sanità.

 Ritengo che il nuovo ospedale – ha osservato ancora Ottavio Bono – dovrà essere consegnato a gente capace.

Non esistono dubbi di sorta.

Voglio, altresì, ricordare che tra le iniziative in corso è passato in secondo piano il dato relativo alla crescente ed intensa attività messa in pratica dall’Ufficio Formazione di Pizzo.

Non è vero che non pensiamo alla formazione e all’aggiornamento del personale.

I primi corsi hanno offerto ampie e positive risposte alla necessità di qualificare il personale a tutti i livelli.

Abbiamo anche pensato ad un programma di tutoraggio che rappresenta un aspetto importante sulla prevenzione ed il controllo dell’attività ospedaliera.”

Bono, ha, poi concluso, dopo aver raccolto l’invito della prof. Donatella Bruni a non concludere questa mattina un giusto approccio tra scuola e sanità, chiedendo ai giovani di diventare protagonisti delle scelte future in tutta la società e non solo in sanità.

“C’è bisogno della vosta giovanile intelligenza, delle vostre proposte e della vostra disponibilità per guardare insieme al futuro della società vibonese.

Siate vigili ed attenti su quanto accade e non dimenticate di denunciare quanto accade in termini negativi.

Siamo in continua monitorizzazione con il Ministero della Salute e della Regione Calabria per salvare il salvabile e cercare nuove strade per rendere la sanità vibonese adeguata alla domanda di salute della gente.”          

  
       



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