11 agosto 2014

QUELLA IDEA PER DECONGESTIONARE IN ESTATE I PRONTO SOCCORSO

Quest’anno chi ha voglia di scherzare sui servizi sanitari aggiuntivi offerti non ha fatto bene i conti, o è male informato sulle iniziative della ASP di Vibo Valentia.
In previsione del periodo di maggiore afflusso turistico, in aggiunta alle guardie mediche ed ai pronto soccorso già presenti ed operanti sul territorio, in convenzione con la Protezione Civile e alcuni Comuni, ha attivato ben sei postazioni temporanee di primo soccorso, ubicate nelle marine, operanti dal 21 luglio al 20 agosto.
Inoltre sono state attivate alcune postazioni mobili con defibrillatore su moto, tre autoambulanze oltre quelle del 118 ma per i trasporti secondari, ed altre piccole iniziative in grado di scremare i codici bianchi e verdi, alleggerendo così la pressione sui pronto soccorso.
“Certamente la carenza di personale in alcuni settori delle strutture sanitarie è evidente, per questo ci siamo immediatamente rivolti più volte ai nostri rifermenti istituzionali, essendo questa materia di competenza del “Piano di Rientro” e non della ASP, che subisce da oltre tre anni il blocco del turnover del personale“ - chiarisce il Direttore Generale della ASP di Vibo Florindo Antoniozzi – “e purtroppo quello che più sconcerta è che alcuni Dirigenti Medici, che sanno bene che la carenza di personale è un problema affrontato giornalmente dal management aziendale e che può che essere risolto esclusivamente dalle autorità centrali, nonostante ciò continuano a lamentarsi ed a rilasciare dichiarazioni che nulla aggiungono all’impegno naturale dell’Azienda per trovare soluzioni, ma che sino corrette giuridicamente.
Quello che è certo è che quest’anno le postazioni temporanee stanno funzionando bene anche con la soddisfazione di cittadini e turisti, che vi si rivolgono con piena fiducia ed ottengono assistenza immediata e di buona qualità!“.
“Forse mi aspettavo dalla stampa una maggiore attenzione su questa iniziativa, che ritengo concreta, anche se a livello sperimentale. Ma evidentemente va bene così: quando qualcosa comincia a funzionare o a dare risultati, la notizia non ha più interesse.
Abbiamo pubblicizzato l’iniziativa e veicolato le richieste attraverso la collaborazione del 118, ed alla fine dell’esperienza saremo in grado di valutare nel complesso un dato effettivo sulle prestazioni che hanno evitato l’andata al Pronto Soccorso”