Skip Navigation Links AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI VIBO VALENTIA
Via Dante Alighieri, 67 - 89900 Vibo Valentia - Part.IVA 02866420793
27/07/2024
PRECISAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

08.07.2009
 
RUBENS CURIA, L’OSPEDALE DI SERRA NON CHIUDERA’ MAI: E’ UN PRESIDIO STRATEGICO.
VOGLIAMO VIVERE COME I SOLDATI DEL DESERTO DEI TARTARI ?


Nelle settimane scorse molti interventi, interessanti ed accorati, si sono succeduti da parte di esponenti politici, singoli cittadini e rappresentanti di comitati che hanno posto al centro il ruolo e la funzione del Presidio Ospedaliero di Serra San Bruno.
Credo sia importante contestualizzare la discussione tenendo conto del bacino di cittadini che usufruiscono del Presidio, delle condizioni orografiche e dell’attuale fase temporale riferita alle risorse tecnologiche, alla ricerca scientifica ed a nuovi modelli organizzativi che devono rispondere alle attuali domande assistenziali in una società che, nel corso dell’ultimo trentennio, in Italia, si è profondamente trasformata da società contadina a post-industriale.
Mentre nel Nord del Paese questo processo, in tutti i campi, ha prodotto, nel bene e nel male, dei profondi cambiamenti di costume ed organizzativi, nel Sud ed in Calabria ci siamo “trovati” ad assorbire un modello culturale post-industriale senza aver usufruito di uno sviluppo industriale che è stato debole, contraddittorio e talvolta meramente assistenzialistico.
Ciò ha prodotto nella Nostra Regione l’adesione “di facciata” a nuovi modi di lavorare nella sanità che, nel frattempo, grazie alla ricerca, diveniva sempre più specialistica e complessa e comportava una profonda rivisitazione della sanità vissuta nel ventennio 1960 - 1970 i cui capisaldi erano enti quali l’INAM, il medico condotto, l’ostetrica, il farmacista, il medico di base, gli ospedali zonali e gli ospedali provinciali.
Questa filiera organizzativa, che poggiava sulla professionalità e la preparazione degli operatori sanitari piuttosto che sulle tecnologie, che allora erano esigue, ha svolto un importante servizio per la comunità, ma gli anni ottanta/novanta hanno visto noi calabresi immobili mentre in Italia si affermavano nuovi modelli organizzativi dell’Emergenza-Urgenza, dei Distretti Socio-Sanitari, dell’A.D.I. della Spedalizzazione Domiciliare e della Medicina Dipartimentale, inoltre venivano utilizzati opportuni investimenti per il rinnovo delle tecnologie sanitarie ed i piccoli ospedali erano riconvertiti in RSA Lungodegenze e Poliambulatori tecnologici.
Ad un nuovo modello organizzativo nella sanità cui si era obbligati, dalla complessità e dagli specialismi della medicina, dall’invecchiamento della popolazione, da nuovi farmaci, da una diversa alimentazione, dall’incremento delle patologie croniche, si rispondeva in Calabria con modelli acquisiti sulla carta ma mai implementati per cui prevalevano, a torto o a ragione, corporativismi, difese territoriali, sguardi verso il passato mentre i calabresi prendevano i “treni della speranza” tecnicamente “mobilità passiva” che all’ASP di Vibo Valentia costa 24 milioni di Euro ogni anno.
Credo che, finalmente, sia maturo il tempo di attivare quei servizi e quei diritti dei cittadini che, oggi, sono di carta o sulla carta, ma domani dovranno essere funzionali a tutelare la salute dei Vibonesi e mettere nelle giuste condizioni di lavoro gli operatori sanitari.
Sgombriamo subito il campo da una affermazione che ho letto sulla chiusura del P.O. di Serra; l’Ospedale non verrà chiuso, perchè i vari piani sanitari regionali e i piani delle attività aziendali hanno ritenuto, giustamente, strategico il Presidio Serrese per la sua peculiare posizione orografica ed ambientale. E’ evidente che, vivendo, oggi, con un diverso pattner (quadro epidemiologico - incidenza – prevalenza di patologie rispetto a quello in cui l’Ospedale era stato costruito), è necessario aggiornare la “missione” di questo Presidio che deve operare garantendo l’appropriatezza delle cure, un forte collegamento con le strutture sanitarie del distretto in cui è allocato e con l’ospedale provinciale di riferimento di Vibo Valentia.

Nei mesi della mia direzione commissariale, nonostante le notevoli difficoltà economiche e strutturali dell’Azienda, ho voluto operare attivando fondi e attrezzature dormienti da anni, puntando a galvanizzare e motivare la maggioranza del personale dalla quale ho avuto risposte positive poiché con grande sacrificio, per il blocco delle assunzioni, ha dimostrato spirito di appartenenza all’Azienda.
Voglio brevemente ricordare l’apertura dei nuovi locali di cardiologia, l’attivazione dell’endoscopia digestiva, la fornitura alla radiologia di un moderno ecocolordoppler, l’invio in pianta stabile di un anestesista, l’attivazione della lettura a distanza delle immagini radiologiche (Vibo – Tropea – Soriano – Serra San Bruno), l’apertura del Consultorio familiare che dovrà svolgere attività di I°livello, l’avvio delle cure palliative (assistenza domiciliare oncologica), l’istituzione a Soriano del Day Service per prevenire e creare l’osteoporosi, l’attivazione dell’U.O. di Lungodegenza per impedire che i nostri pazienti vadano fuori azienda, l’apertura del punto consultoriale.
Credo che, in una logica di Azienda policentrica, dovremo puntare, partendo dai nostri professionisti e da nuove disponibilità, a valorizzare gli specialisti e l’innovazione in una rete dipartimentale interdistrettuale.
A tal proposito vorrei ricordare che, per quanto attiene, al personale sanitario pensionato o deceduto è stata richiesta alla Regione l’autorizzazione per i relativi concorsi o lo scorrimento della graduatoria valida.
Se oggi siamo, in Calabria, una delle Aziende che attuano la tecnica chirurgica del linfonodo sentinella per la mammella, lo dobbiamo ad una sinergia positiva (formazione del personale – acquisto attrezzature – disponibilità del chirurgo e del fisico, scambio di esperienza tra diverse Aziende Ospedaliere e Sanitarie della Calabria).
Lo stesso potremo fare per il “percorso nascita” del il Presidio di Serra e per altre specialità.
Vogliamo innovare insieme per migliorare i servizi?  O vogliamo vivere come i soldati descritti nel romanzo il  “Deserto dei Tartari”?.
Credo nel confronto continuo con la conferenza dei Sindaci, con le Associazioni di Volontariato, con le Organizzazioni Sindacali, con gli eletti, perché portatori di interessi generali e di comunità, fondamentali, in questo delicato momento, per garantire, finalmente, i livelli essenziali di assistenza che la popolazione calabrese merita.   



Galleria fotografica

Anteprima della foto numero 968